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Merlino, Francesco Saverio.

Teorico politico e scrittore italiano. Legato a Enrico Malatesta, ne condivise l'idea anarchica per la quale fu processato e condannato nel 1884. Per una decina di anni visse esule stringendo contatti con gli ambienti rivoluzionari europei, ma rifiutando le ipotesi terroristiche. Rientrato clandestinamente in Italia, fu arrestato nel 1894 e rimase in carcere per due anni. Nel 1896 si stabilì a Roma, dove iniziò nel 1899 la pubblicazione di "Rivista critica del Socialismo" e, praticando l'avvocatura, difese il regicida anarchico A. Bresci. All'iniziale impostazione anarchica appartennero le prime pubblicazioni: Socialismo o monopolismo (1887), Manualetto di scienza economica ad uso degli operai (188), L'Italia così com'è (1890), opere capaci di unire serietà scientifica, capacità divulgativa e ampiezza nell'indagine storica. Il 1896 segnò un deciso orientamento su posizioni socialiste, anche se M. riuscì a conservare la sua peculiare capacità critica e indipendenza di giudizio. Le sue riflessioni sul Capitale e la sua revisione della teoria del valore-lavoro esercitarono la loro influenza sia sul revisionismo di Bergson sia sul sindacalismo di Sorel. L'affermazione del nesso intercorrente tra sfruttamento economico dei lavoratori e oppressione politica operata dallo Stato dimostra, nel pensiero merliniano, una sorta di intima mediazione tra le posizioni giovanili anarchiche e il più maturo socialismo libertario. La sua opera maggiore fu Pro e contro il socialismo. Esposizione critica dei princìpi e dei sistemi socialisti (1897) cui seguì, fra le altre, Forma ed essenza del socialismo, con prefazione di Sorel. L'ascesa del Fascismo lo vide suo radicale oppositore e vittima di aggressioni e provvedimenti restrittivi. I suoi ultimi scritti si occuparono di quella nuova fase della politica italiana: Fascismo e democrazia. La lezione delle cose. Quello che il regime politico è e quello che deve essere (1925) e Politica e magistratura (1925), entrambe editi da Gobetti. Un'importante raccolta dei suoi scritti fu pubblicata postuma nel 1957 con il titolo: Concezione critica del socialismo libertario (Napoli 1856 - Roma 1930).